Il sessismo è un termine che indica una discriminazione basata sul genere. In particolare, fa riferimento a un pregiudizio, un atteggiamento o una scarsa considerazione verso persone di sesso femminile o maschile.
ll sessismo è un problema molto diffuso in diversi ambiti, da quello lavorativo a quello familiare e sociale.
Sebbene riguardi entrambi i sessi, quelle che subiscono maggiori discriminazioni sono le donne, come provano le continue lotte fatte per raggiungere il diritto di voto, all’aborto, al divorzio e alla possibilità di essere considerate alla pari dell’uomo nell’ambito lavorativo e familiare.
Un’altra forma di sessismo riguarda le discriminazioni degli omosessuali, che sono vittime di comportamenti sleali e vengono emarginati proprio a causa del loro orientamento sessuale.
L’introduzione di numerose leggi dirette a evitare discriminazioni basati sul genere, dimostrano come il sessismo sia radicato nella cultura politica e sociale dei vari Paesi e si cerca di arginarlo attraverso interventi normativi diretti tutelare l’uguaglianza tra le persone.
Origine della discriminazione sessista
Il sessismo trova le sue origini in credenze, dogmi e stereotipi che si sono consolidati nel corso nel tempo e che sono basati sui diversi ruoli dell’uomo e della donna nella società. Quest’ultima fino a qualche tempo fa era di tipo patriarcale, considerava l’uomo il perno portante dell’intera famiglia, quello che si occupava di sostenerla economicamente e di prendere tutte le decisioni dei suoi componenti.
Un atteggiamento che sminuiva la figura della donna i cui compiti erano legati alle faccende domestiche e alla cura della casa e dei figli. Nel tempo i ruoli dell’uomo e della donna all’interno della famiglia e della società, almeno in quella occidentale, si sono evoluti e oggi entrambi contribuiscono al sostentamento della famiglia, con una ripartizione dei compiti e con decisioni che vengono prese di comune accordo.
Sessismo nel linguaggio
La discriminazione di genere si manifesta spesso anche nel linguaggio e nel diverso modo di rivolgersi all’uno o all’altro sesso. Nel sessismo rientrano i luoghi comuni per cui si fa riferimento alle donne come il sesso debole mentre per gli uomini si parla di sesso forte. Un altro esempio di linguaggio stereotipato si verifica quando si definiscono “maschiacci “le donne audaci e coraggiose, mentre “femminucce” gli uomini fifoni o poco virili.
Il sessismo sul posto di lavoro
Gli esempi più evidenti di sessismo si verificano nel mondo del lavoro, sebbene siano state introdotte numerose leggi sulla parità di genere, la possibilità delle donne di partecipare al reclutamento nelle Forze armate e nella Guardia di Finanza, esistono molti ruoli che sono prerogativa degli uomini o che comunque vengono loro affidati con maggior facilità anche in caso di pari requisiti. Una delle forme discriminazione più comune riguarda le retribuzioni, che sono più alte per gli uomini rispetto alle donne anche nel caso in cui ricoprono un ruolo identico, con le stesse mansioni.
Il sessismo non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche la presenza di soggetti che abusano della propria posizione per prevalere su un sottoposto o dipendente. Uno degli esempi di sessismo più eclatanti degli ultimi anni è rappresentato dal produttore di Hollywood, Harvey Weinstein, che ha molestato diverse attrici, facendo forza sul suo potere e sulla capacità di farle lavorare nei suoi film, per ottenere del sesso.