L’argomento della sicurezza sul lavoro è, e deve essere, il cardine su cui ruota tutto il mondo del lavoro. La questione riguarda ogni ambito dell’apparato produttivo, dettando norme e comportamenti per qualsiasi merito riguardi il mondo lavorativo o le sue immediate pertinenze.
Lo Stato italiano ha dedicato all’argomento una normativa specifica e dettagliata, la legge 81 del 2008, il cosiddetto Testo Unico per la sicurezza sul lavoro. Esso detta tutte le prescrizioni, gli adempimenti e le procedure a cui ogni lavoratore deve attenersi, introducendo, altresì, figure specifiche per applicare le norme e renderle immediatamente percepibili. I corsi per la sicurezza fanno in modo che i lavoratori conoscano concetti chiave come rischio, danno e prevenzione ed acquisiscano nozioni importanti su come comportarsi in caso di pericolo, per sé e per gli altri.
La formazione è garantita ai dipendenti nei casi di assunzione, cambio di mansioni o introduzione di nuovi macchinari o procedure.
Chi è obbligato a seguire i corsi sulla sicurezza
La risposta a questa domanda è piuttosto semplice: tutti i lavoratori. Ovviamente ci sono vari gradi di preparazione che la normativa richiede, insieme a ruoli specifici da assumere o delegare. Vediamoli in dettaglio.
Ogni lavoratore è obbligato a seguire un corso di 4 ore, organizzato e completamente spesato dal datore di lavoro. Questa è la formazione base ed è prescritta per tutti i lavoratori, senza eccezioni.
Oltre a questa, la normativa prevede ulteriori livelli di specificità della formazione da garantire ai lavoratori, in funzione del livello di rischio a cui sono sottoposti quotidianamente in virtù delle proprie mansioni. Esistono 3 livelli di rischio: basso, medio e alto, con un incremento di 4 ore man mano che si sale. La scelta del grado di rischio non è arbitraria, ma regolata dalla normativa. Anche questi corsi sono sempre a carico del datore di lavoro.
Oltre a questo tipo di formazione generale, la legge prevede la formazione per l’addetto anti incendio e per il primo soccorso.
In questo caso solo alcuni dei dipendenti si sottoporranno al corso di formazione, con la responsabilità di apprendere nozioni utili in caso di incendio o di incidenti sul lavoro. Il responsabile anti incendio avrà il compito di stilare e predisporre un piano anti incendio da attuare in caso di necessità.
Alcune figure previste dal TU
La figura dell’RSPP
La normativa obbliga a dotarsi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione in azienda. Ha il compito di individuare i fattori di rischio, le misure da attuare per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori ed elaborare le procedure di sicurezza. Lavora a stretto contatto con il datore di lavoro affinché tali misure siano prese immediatamente.
Il datore di lavoro può sottoporsi esso stesso al corso per RSPP oppure delegare un professionista esterno che svolge tale ruolo anche in altre aziende.
La figura dell’RLS
È un dipendente che è stato eletto a questo ruolo dagli altri lavoratori. Nelle aziende medio-grandi con più di 15 dipendenti, è spesso eletto tramite rappresentanti sindacali dell’azienda. Non segue una formazione specifica oltre quella riservata ai colleghi, ma collabora costantemente con datore di lavoro e RSPP, portando le istanze dei lavoratori e lavorando per risolverle al meglio. È il punto di riferimento dei lavoratori per quanto riguarda la sicurezza.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi la situazione è un po’ diversa. La legge 81/08 non prevede l’obbligo per essi di sottoporsi a formazione in materia di sicurezza sul lavoro. Tuttavia li obbliga a presentare documentazione in merito qualora venga loro chiesta ai fini della verifica tecnico professionale, e in mancanza di tale documentazione l’autonomo non può essere ingaggiato dal committente. In questo caso un committente di lavori edili o di ingegneria civile non può affidargli il lavoro.