I vini Piemontesi

“I veri intenditori non bevono vino, degustano segreti!” affermava Salvador Dalì.
Se è così, allora il Piemonte è uno scrigno dal quale i segreti traboccano abbondantemente, ricoprendo con maestria i suoi rilievi di preziosi ricami che odorano di uva e profumano di vino buono.
Il Piemonte, con le sue vigne e i suoi profumi, scrive le sue origini già tra gli antichi Greci che portarono tra le queste terre barbatelle e talee, destinate e divenire i primi vitigni.
Oggi questo ricco territorio vanta ben 42 vini DOC e 16 DOCG.
La maggior parte della produzione vitivinicola del Piemonte è possibile ritrovarla nelle sue zone collinari.

Barolo

Avvicinandoci al profumo intenso della terra delle Langhe veniamo avvolti subito da quello che rappresenta probabilmente uno tra i più pregiati vini rossi piemontesi: il Barolo.
E’ proprio a Camillo Benso conte di Cavour che si deve la fama di questo grande vino.
Il Barolo tende a presentare sfumature differenti tra le varie annate, mettendo comunque a nudo le sue caratteristiche più pregiate: la sua corposità, il suo sapore deciso e ricco di note fruttate e sensazioni floreali che deliziano il palato.
Il Barolo, grazie al suo affinamento in botte si tinge di note speziate e talvolta balsamiche che lo impreziosiscono donandogli un carattere deciso e originale.
Il suo indiscusso prestigio segue delle norme ben precise, essendo un vino che segue un tempo di invecchiamento di ben 38 mesi ( dal primo Novembre dell’anno di produzione delle uve) e per 18 di questi in botti di legno

Barbera

Altro fiore all’occhiello tra questi immensi filari di vite è proprio il Barbera, rivalutato a ragione negli ultimi tempi e oggi ormai riconosciuto nel mondo.
Dal colore rosso rubino, intenso, spesso brillante e dal gusto piacevolmente fruttato questo vino presenta note floreali e profumi speziati tali da renderlo decisamente piacevole e di buona struttura. Se le sue origini lo facevano definire un “vino del contadino” proprio a causa delle poche pretese che vi si affiancavano. Oggi lo possiamo annoverare tra i vini più emblematici del Piemonte. Lo stesso Carducci ha notato appieno la sua particolarità, affermando a ragione che “Bevendola ci pare di essere soli in mare, sfidando la bufera”.
La notevole adattabilità di questo vino lo rende facilmente accostabile ai gusti più intensi, propri di questa preziosa terra.

Nebbiolo

Possiamo definire questo ottimo vino piemontese come l’emblema della miglior bacca nera d’Italia.
Il Lampia, il Rosè e il Michet sono le varietà che lo caratterizzano, affermando a gran ragione che la migliore varietà è quella che abilmente alcuni maestri delle uve riescono a combinare miscelando le tre uve.
Vino decisamente prezioso e di gran carattere, presenta un perfetto equilibrio tra resistenza e delicatezza, potenza e dolcezza.
Le ottime uve che lo contraddistinguono vengono raccolte durante la prima metà di Ottobre, quindi tardi rispetto alle altre.
Andando indietro con le memorie possiamo scoprire come verso la metà dell’Ottocento il Nebbiolo fosse rosato e dolce, in quanto anticamente i vini rossi erano definiti come poveri, aspri e poco pregiati.

Arneis

Contrapposto alla zona del Nebbiolo, sulle sponde opposte del fiume Tanaro, ritroviamo le coltivazioni dell’Arneis, di bacca bianca dal 1400.
Definito un temo come Nebbiolo bianco presenta un frizzante colore paglierino e un elegante sapore che combina armonicamente le sue sfumature.
Vino eccentrico e quasi ribelle rispecchia a pieno la sua storia e i suoi trascorsi, in quanto già all’inizio del 900′ ha rischiato una vera estinzione, riuscita poi ad essere superata dalla maestria dei vignaioli del Roero. Il suo nome odierno, in dialetto piemontese, vuol dire infatti “scapestrato”, “ribelle”.

Dolcetto

Questo vino gode decisamente di un ottima fama e di notevole rispetto di fronte ad altre pregiate uve.
Dal colore rosso rubino e dal gusto piacevole e armonioso questo fiore all’occhiello del Piemonte risulta amabilmente secco al palato, armonico e corposo.

Roero

Questo vino che si declina in varie tipologie viene sottoposto accuratamente ad un periodo di affinamento minimo di 20 e 32 mesi, dei quali almeno 6 in legno.
Le uve del Roero nascono alla sinistra del fiume Tanaro.
Presenta un profumo intenso e fragrante che avvolge piacevolmente i sensi e accompagna sensazioni fresche e avvolgenti. I suoi profumi sottili evocano fiori bianchi, frizzante frutta fresca e nocciole e accompagnano i pasti conferendo carattere e particolarità alle pietanze.Il Piemonte è una terra ricca di profumi, sensazioni, gusti che pervadono abilmente tutti i vitigni che la attraversano, tutti i vini che la compongono, tutti i segreti su cui il suo spettacolare territorio è ricamato .

Ilian

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