È inutile dire che sia il mondo chimico che quello industriale, usufruiscono sempre di più del vapore a diversi stati, ottimo per le produzioni e soprattutto per la pulizia approfondita. Proprio per questo motivo è fondamentale capire tutto su di esso, specialmente la differenza fra vapore secco e vapore saturo, elemento che crea ancora molta confusione. Dal momento in cui il vapore è un must nelle aziende, conviene comprendere la differenza tra quello secco e quello saturo e, nel caso, come utilizzarli adeguatamente in base alle condizioni. Partiamo alla scoperta di questa importantissima differenza. Prima, però, vogliamo essere precisi, spiegando ogni singolo dettaglio sul vapore evitando possibili dubbi.
Il vapore acqueo: cos’è
Il vapore acqueo si forma quando un liquido viene portato ad ebollizione. Ciò significa che consiste in una vera e propria trasformazione di materia. Può essere portato ad uno stato di condensazione, a differenza del gas. Esattamente come l’acqua, è trasparente e non detiene odori particolari. Da qui, specialmente a livello industriale, risulta fondamentale effettuare una distinzione. Infatti non esiste un solo tipo di vapore acqueo, ma ne esistono principalmente due: il vapore secco e il vapore saturo.
Cos’è il vapore saturo secco e il vapore saturo umido
Siamo finalmente arrivati al succo: qual è la differenza tra il vapore saturo secco e il vapore saturo umido? Analizziamo entrambi attentamente. Il vapore saturo si ottiene quando un liquido si trova perfettamente in equilibrio con il suo stato di vapore. Questo vuol dire, in termini scientifici, che tutte quelle molecole che lasciano la superficie del liquido, sono nella stessa identica quantità di quelle che vi rientrano, creando così un’armonia precisa. In questo modo, si prosegue con un rallentamento dell’evaporazione, finché quest’ultima non si interrompe. Il vapore saturo porta con sé benefici enormi. Grazie soprattutto al repentino shock termico che si viene a generare, il vapore saturo è eccellente per eseguire pulizie approfondite, sanificando, igienizzando ed eliminando batteri e microorganismi di varia natura. Il vapore saturo si distingue a sua volta in secco e umido. Il vapore saturo umido è quello stato che riesce a includere più acqua possibile, in forma di goccioline minute. Un esempio pratico può essere rappresentato dalla nebbia e dalle sue piccole gocce. Ad ogni modo, questo genere di vapore saturo è praticamente inutile, usato pochissime volte nell’ambito industriale a causa delle sue bassissime funzionalità. Il vapore saturo secco, invece, si presenta superata la temperatura di ben 140°C ed è quello che possiede più utilità. Proprio a causa della sua temperatura alta, è in grado di rimuovere efficacemente lo sporco ostinato, dai luoghi e dalle superfici anche più complicati da trattare. La pressione del vapore insieme alla sua temperatura e alla sua umidità, permette di eliminare anche i batteri più pericolosi per la salute umana. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche, è possibile risparmiare notevolmente nei sistemi di pulizia. Questo accade perché l’utilizzo del vapore saturo secco richiede un consumo di acqua nettamente minore rispetto ad altri metodi tradizionali di pulizia. Addirittura avrebbe bisogno di solo il 20% di detergenti al contrario delle normali metodologie di pulizia (che necessitano del 100%).
Vapore saturo secco: l’innovazione della pulizia
Si può dunque confermare come il vapore saturo secco sia fondamentale nell’ambito chimico/industriale e in quello della pulizia e sanificazione approfondita. Rispetto al vapore saturo umido, reca dei benefici incredibili che consentono di igienizzare perfettamente ogni superficie e ogni macchinario. Inoltre, si risparmia molto più denaro utilizzando questo metodo innovativo e si fa un favore all’ambiente in quanto si spreca meno acqua. Per le aziende, si consiglia di convertire il metodo di pulizie tradizionale con quello innovativo, rappresentato dal vapore saturo secco. Addio batteri e microorganismi dannosi in pochissimo tempo!